14.05.2017 – Naldini/Goffette

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Palazzo Leoni Montanari - ore 18.00

IL LIRISMO, IL VIAGGIO
NICO NALDINI
(Italia)
A cura di Francesco Zambon
GUY GOFFETTE
(Francia)
A cura di Danni Antonello
→ Musiche di Wanderer Guitar Duo (Giacomo Copiello e Michele Tedesco)

 

Nico Naldini è nato a Casarsa della Delizia (in Friuli) nel 1929. È poeta e saggista, e ha lavorato a lungo nell’editoria, nel giornalismo e nel cinema. È, tra l’altro, autore delle biografie di Leopardi (1981), del sodale – e cugino – Pier Paolo Pasolini (Nei campi del Friuli. La giovinezza di Pasolini, 1984), Pasolini. Una vita (1989) – con traduzioni in tutta Europa –, e, edita anche in giapponese, Breve vita di Pasolini (Guanda 2009), di Giovanni Comisso (1985, finalista del Premio Strega) e di Goffredo Parise (1989). Di Pasolini ha curato pure i due volumi einaudiani delle Lettere (1986 e 1989) e raccolto e commentato i molti inediti giovanili (Un paese di temporali e di primule, 1993). Tamellini ha recentemente ripubblicato il suo De Pisis. Vita solitaria di un poeta pittore (2013). Tra i suoi libri di poesia: I confini del paradiso (2004), Una striscia lunga come la vita (2009) e Piccolo romanzo magrebino (2016).

Guy Goffette è poeta puramente lirico, e appartiene a quella che banalmente andrebbe chiamata “poesia dell’io”. Tutta la sua produzione, infatti, sia in prosa che in poesia, vuole essere un controcanto modulato dei movimenti interiori del soggetto, un soggetto che parla, si mostra, sprofonda nel testo scritto alla ricerca di un paradiso impossibile, certo di non poterlo trovare, ma per il quale il fatto stesso di pensarlo, quel paradiso, è già ragione sufficiente. È questione di una perdita, di una nostalgia incolmabile per un’infanzia fatta di colline e di fiumi invisibili (Ed eccoti divenuto fiume / a forza d’amare / l’immagine della tua sete) che un tempo hanno reso possibile una qualche felicità, l’hanno fatta esistere, fosse anche solo grazie al ricordo di essa. Perciò l’elegia, perciò il senso di una ricerca che guarda a ritroso, che conta i passi già fatti, e su di essi ragiona, con il solo imperativo di non smettere di andare. Il poeta è nomade, un pescatore d’acqua vagabondo sempre sulla riva di qualcosa.
Nato a Jamoigne nel 1947, dalla parte belga del confine tra la Francia e il Belgio, Guy Goffette vive a Parigi. Qui lavora presso le edizioni Gallimard, in qualità di direttore di collana e di membro del comitato di lettura editoriale. Nel 1983 ha creato le edizioni de “L’Apprentypographe”. Nel 1988 gli sono stati assegnati il “Premio della Communauté Française” e il “Premio Mallarmé” per la raccolta poetica Éloge pour une cuisine de pro- vince. Le stesse edizioni pubblicano anche la quasi totalità delle sue opere, tra cui ricordiamo almeno le raccolte Elogio per una cucina di provincia (Éloge pour une cuisine de province, 1988) e La vita promessa (La vie promise, 1991), entrambe già tradotte in italiano.

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