19.05.2018 – Dalembert/Tengour

Sabato 19 Maggio 2018 - Gallerie d’Italia,Palazzo Leoni Montanari ore 18.00-20.00

Il canto, la lirica
Louis-Philippe Dalembert
(Haiti) e Habib Tengour (Algeria)

Musiche di Gavino Murgia (sax)

Louis-Philippe Dalembert è poeta, romanziere, autore di racconti, saggista e giornalista. Nato a Port-au-Prince, Haiti, lavora come giornalista nel suo paese prima di partire, nel 1986, per la Francia dove consegue un Diploma in giornalismo, e completa gli studi alla Sorbona conseguendo un Dottorato di ricerca in letteratura comparata sullo scrittore cubano Alejo Carpentier. Dopo la partenza da Haiti, ha vissuto a Parigi, Roma (ospite tra l’altro della prestigiosa Villa Medici), Gerusalemme, Berlino, Milwaukee, Berna, ecc. Ha girato il mondo, dall’America all’Africa, passando dall’Europa.
La sua opera, tradotta in varie lingue tra cui l’italiano, porta le tracce del suo vagabondaggio e della tensione permanente tra due o più luoghi. Ballata di un amore incompiuto (Frassinelli, 2014), una storia raccontata attraverso lo sguardo di un extra-comunitario, è il primo romanzo in assoluto pubblicato sul terremoto dell’Abruzzo. L’ultimo suo libro, Avant que les ombres s’effacent (Sabine Wespieser éditeur, 2017), che narra del ruolo di Haiti nel salvataggio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, ha raccolto un grande successo in Francia. Ha ricevuto vari premi, tra cui il Berliner Künstlerprogramm des DAAD, il Premio Casa de las Américas (il più importante riconoscimento letterario in America Latina), ed è stato finalista del Gran Premio del romanzo dell’Accademia Francese. Tra i suoi ultimi libri di poesia: En marche sur la terre (Bruno Doucey, 2017); Poesia per accompagnare l’assenza (Ellis Edizioni, 2010).

Habib Tengour, nato nel 1947 a Mostaganem, nell’Algeria nordoccidentale, è poeta e antropologo, e scrive sia in poesia sia in prosa. È anche autore di racconti e di libri di saggistica e di testi per il teatro. Vive e lavora tra Parigi, Constantine e Mostaganem. Le sue opere sono pubblicate da editori francesi e algerini, e da varie riviste di poesia. Tradotto, tra le varie lingue, in tedesco, inglese, arabo, italiano, e olandese, è traduttore egli stesso, soprattutto di poeti di lingua inglese e poeti di lingua araba, tra cui P. Joris, Saadi Youssef, Chawki Abdelamir, Moncef Louhaïbi. Al momento dirige il gruppo franco-algerino ITEM/CNRS, che si occupa del campo critico e genetico all’interno dell’opera di Mohammed Dib. Tra i maggiori libri di poesia di Tengour ricordiamo: La Nâcre à l’Ame (1981); L’Arc et la cicatrice (1983); Schistes de Tahmad II (1983); Ce Tatar-là 2 (1999); Traverser (2002); Epreuve 2 (2002); Etats de chose suivi de Fatras (2003); Gravité de l’Ange (2004); Retraite (foto di Olivier de Sépibus, 2004); Césure (2006); La Sandale d’Empédocle (edizione bilingue francese-italiano, 2006); Beau Fraisier (disegni di Pascale Bougeault, 2009); Seelenperlmutt (La nacre à l’âme, antologia bilingue francese-tedesco realizzata da Regina Keil, 2009).

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