12.05.2019-Scrignoli|Pieragnolo|Grisoni

Palazzo Cordellina - 0re 18.00

Massimo Scrignoli
Tomaso Pieragnolo
Franca Grisoni
→ Musiche: Danilo Memoli (pianoforte)

Massimo Scrignòli (1953), bolognese di adozione, vive in provincia di Ferrara, sulle rive del Grande Fiume. Nel corso di un trentennio ha pubblicato diversi volumi di poesia, da Notiziario tendenzioso (1979) a Vista sull’Angelo (2009), raccolti poi nel volume Regesto - Poesie 1979/2009 (Book Editore, Premio Internazionale Gradiva 2015, Stony Brook University, New York), che contiene anche un quaderno di traduzioni poetiche, corpus in fieri di un personale laboratorio della parola e sulla parola, nello spirito di un dialogo ininterrotto con gli autori più amati, da Eliot a Celan, da Char a Pound, da Apollinaire a Kafka. Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, portoghese, e croato. Già finalista al Premio Viareggio e vincitore del Festival di Poesia San Pellegrino, ha ricevuto importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. Nel 2006 e nel 2009 ha rappresentato l’Italia all’International Poetry Festival di Zagabria. A testimonianza di una costante attività letteraria e culturale, anche come “compagno di viaggio” di artisti contemporanei, nella sua carriera ha pubblicato prestigiose edizioni d’arte in cui suoi testi vengono affiancati ad opere di artisti come Enrico Baj, Davide Benati, Nina Nasilli, Concetto Pozzati, Agostino Bonalumi.

Tomaso Pieragnolo è nato a Padova nel 1965. La casa editrice Passigli ha pubblicato il suo ultimo libro Viaggio incolume (2017) e, nel 2010, nuovomondo (finalista al Premio Palmi, Metauro, Minturnae, rosa finale del Premio Marazza e vincitore del Saturo d’Argento – Città di Leporano). Fra le sue precedenti raccolte: Lettere lungo la strada (2002, Premio Città di Marineo e finalista al Premio Guido Gozzano di Belgirate); L’oceano e altri giorni (2005, finalista ai Premi Libero de Libero, Guido Gozzano di Belgirate e Ultima Frontiera di Volterra, vincitore del Premio Minturnae Giovani). Una sua selezione di poesie scelte è stata pubblicata in spagnolo dalla Editorial de la Universidad de Costa Rica e dalla Fundación Casa de Poesía (Poesía escogida, 2009). Come traduttore di poesia latinoamericana ha collaborato, dal 2007, con la rivista “Sagarana”, proponendo principalmente autori del Costa Rica e del Centro America, non ancora tradotti in Italia, e con alcune case editrici che hanno pubblicato le sue traduzioni di Eunice Odio (Questo è il bosco e altre poesie, Via del Vento, 2009, Menzione Speciale Premio Camaiore per la traduzione, e Come le rose disordinando l’aria, Passigli, 2015, con Rosa Gallitelli, finalista Premio Città di Morlupo e Città di Trento) e di Laureano Albán (Gli infimi crepuscoli, Via del Vento, 2010 e Poesie imperdonabili, Passigli, 2011, finalista Premio Camaiore, rosa finale Premio Marazza). Da venticinque anni vive tra Italia e Costa Rica.

Franca Grisoni scrive nel dialetto di Sirmione, dove è nata nel 1945. Ha pubblicato: La böba (prefazione di Pietro Gibellini, San Marco dei Giustiniani, 1986, Premio Bagutta opera prima); El so che te se te (Pananti, 1987, Premio Empoli); L’oter (prefazione di Franco Brevini, Einaudi, 1988); Ura (Pegaso, 1993); De chí Poesie della penisola di Sirmione (Scheiwiller, 1997, Premio Viareggio); La giardiniera (L’Obliquo, 2001); L’ala (prefazione di Giovanni Tesio, Liboà, 2005, Premio Biagio Marin); Passiù (L’Obliquo, 2008); Poesie (a cura di Paola Carmignani, prefazione di Pietro Gibellini, Morcelliana, 2009, Premio Salvo Basso, Premio Tirinnanzi); Compagn (prefazione di Giovanni Tesio, postfazione di Giacomo Canobbio, Morcelliana, 2012, Premio Nazionale Ponte di Legno Poesia); Medea (nota di Franco Brevini, Fondazione Etica/L’Obliquo, 2012); L’ös (prefazione di Marco Trabucchi, L’Obliquo, 2013); Croce d’amore-Crus d’amur. Passione in versi ispirata ai capolavori del Romanino (prefazione di Giuseppe Langella, nota di Fabio Larovere, Interlinea, 2016). Ha pubblicato prose a commento di poesie e opere di scrittori e artisti, fra cui Appunti sul far critica di Cesare Garboli (Pananti, 1992); Nel tempo di Mattioli (con uno scritto di Cesare Garboli, L’Obliquo, 2005); Alzheimer d’amore. Poesie e meditazioni su una malattia (postfazione di Marco Trabucchi, Interlinea, 2017).

 

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