11.05.2014 – Jack Hirschman

Jack Hirschman e Matt Renzi Chamber Trio
Una performance di jazz e poesia

Introduzione di Marco Fazzini. In collaborazione con Vicenza Jazz Festival

Jack Hirschman nasce il 13 dicembre 1933 a New York nel Bronx. Mentre frequenta ancora il liceo, comincia a scrivere come reporter per il “Bronx Times” e il “Bronx Press-Review”. Tra il 1951 e il 1959 completa gli studi al City College di New York e alla Indian University (con una tesi su Joyce).
Nel 1953 Hirschman invia alcuni suoi racconti a Ernest Hemingway, che vive a Finca Vija a Cuba, che gli risponde incoraggiandolo a continuare a scrivere e gli suggerisce di leggere Stephen Crane, Guy de Maupassant, Ambrose Bierce, Gustave Flaubert e il primo Tomas Mann. Anni dopo, in seguito alla morte di Hemingway, la Associated Press pubblica la lettera sui giornali di tutto il paese compreso il New York Times, come “Lettera a un giovane scrittore”.
Professore d’inglese alla UCLA di Los Angeles dal 1961 al 1966 ha fra i suoi studenti Jim Morrison. La guerra del Vietnam scoppia nel 1965 proprio mentre Hirschman è in Europa. Tornato negli Stati Uniti riprende l’insegnamento alla UCLA e dà vita ad una serie di proteste e manifestazioni contro la guerra, attribuendo, fra le altre cose, la “A” (corrispondente al voto più alto) a tutti gli studenti passibili di arruolamento per aiutarli a sfuggire alla guerra. Per questa attività definita “contro lo Stato” viene licenziato dalla UCLA nel 1966.
Rimane in California stabilendosi a Venice dal 1967 al 1970 dedicando tutto il suo tempo a scrivere, tradurre e dipingere. Inizia una collaborazione con David Meltzer che pubblica nella rivista “Tree” diverse sue traduzioni cabalistiche.
È stato in contatto fin dalla metà degli anni Cinquanta con i poeti della beat-generation (alla quale è stato a volte associato) dai quali però si differenzia subito proprio per le sue posizioni politiche. Pur amico di Allen Ginsberg, Gregory Corso, Bob Kaufman, Martin Matz e di tutti gli altri poeti beat, dissente da quella che ritiene una rivoluzione “borghese”, fatta di droghe e misticismo orientale, mentre si sente più vicino politicamente e culturalmente ai movimenti radicali afroamericani (Black Panther Party e tra i poeti Amiri Baraka).
Nel 1972 Hirschman comincia a scrivere i suoi poemi lunghi che chiama Arcanes. Negli ultimi 40 anni ne ha scritto più di 150 rimasti per molti anni inediti. A partire dagli anni Novanta alcuni di essi sono stati pubblicati dalla rivista “Left Curve” edita e diretta da Csaba Polony. Hirschman descrive gli Arcanes come la trasformazione dialettica materialistica di materiali spesso alchemici o mistici: essi si sforzano di portare avanti il significato spirituale del pensiero e del sentimento dialettico in un senso personale e politico.
Ha pubblicato più di 100 libri e opuscoli di poesia, oltre a saggi e traduzioni da nove lingue. Nella sua intensa opera di traduttore si è occupato di autori come Majakovsky, Roque Dalton, Pier Paolo Pasolini, Rocco Scotellaro, Paul Laraque, Paul Celan, Martin Heidegger, Pablo Neruda, René Char, Stéphane Mallarmé, Alexei Kruchenykh, Ismael Ait Djafer, Alberto Masala, Ferruccio Brugnaro.
Nel 2006 la città di San Francisco gli ha attribuito il riconoscimento di “poeta laureato”.

Domenica 11 maggio 2014 ore 18:00
Palazzo Leoni Montanari, Contrà Santa Corona 25 – Vicenza

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