08.04.2018 – Abdalla/Belli/Zurita

Domenica 8 Aprile 2018 - Gallerie d’Italia Palazzo Leoni Montanari ore 18.00

In collaborazione con Incroci di Civiltà

LA POESIA, LA RESISTENZA 

ABDILATIF ABDALLA (KENIA)
→ A cura di Flavia Aiello

GIOCONDA BELLI (NICARAGUA)
→ A cura di Marco Fazzini

RAUL ZURITA (CILE)
→ A cura di Sebastiano Gatto e Marco Fazzini
Con il Patrocinio dell'Ambasciata del Cile in Italia
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Musiche di P. Tanzola (chitarra), M. Scomparin (tromba), F. Lion (contrabbasso), E. Narciso (batteria)

 

Abdilatif Abdalla è nato a Mombasa, in Kenya, nel 1946. Subito dopo l’indipendenza, divenne un membro attivo del KPU (Kenya People’s Union), partito d’opposizione ben presto dichiarato illegale e bandito nel 1968. In una serie di pamphlet in swahili fatti circolare proprio in quell’anno, Abdalla espresse forti critiche nei confronti del partito al governo, il KANU (Kenya African National Union), guidato da Jomo Kenyatta, culminate nello scritto Kenya: Twendapi? (Kenya: Dove stiamo andando?). L’autore venne arrestato, accusato di sedizione e condannato a tre anni di carcere in regime d’isolamento (1969-1972). Durante la prigionia compose di nascosto le poesie successivamente pubblicate in un’antologia dal titolo Sauti ya dhiki (La voce dell’agonia, 1973). In seguito ha continuato a scrivere poesie e saggi, raccolti in varie riviste, miscellanee e antologie. Ottenuta la libertà, Abdalla ha vissuto in esilio a Dar es Salaam, in Tanzania, insegnando all’Università fino al 1979. In seguito ha lavorato a Londra per la BBC, e poi come redattore per la rivista Africa Events. Dal 1995 vive in Germania, dove ha insegnato presso l’università di Lipsia fino al 2011. Vive tuttora nella città di Amburgo. Una selezione di sue poesie è stata pubblicata in Italia, con traduzione italiana a cura di Flavia Aiello, nel volume Ushairi na Uhuru: poesie scelte di Abdilatif Abdalla e Euphrase Kezilahabi (a cura di F. Aiello e R. Gaudioso, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Napoli, 2017).

Gioconda Belli è nata a Managua (Nicaragua) nel 1948, in una famiglia d’origine italiana. Dopo gli studi, prima in Spagna e poi in USA, si diploma in pubblicità e giornalismo, e nel 1966 torna in Nicaragua per un impiego come responsabile di un’agenzia di pubblicità. Nel 1970, grazie a un collega di lavoro (il Poeta), di cui diviene l’amante, inizia ad avere contatti con un militante sandinista. In questo periodo comincia a scrivere e a pubblicare poesie, raccolte poi in Sobre la Grama. Poi, dopo la separazione dal marito, s’innamora d’un dirigente sandinista, Marcos (Eduardo Contreras Escobar), e prende a impegnarsi nel Fronte Sandinista. Racconterà di quegli anni nel suo primo romanzo, pubblicato nel 1988, La donna abitata, la storia di due donne vissute in epoche diverse. Dopo la sua fuga in Messico, dove scrive nei primi tre mesi le poesie di Linea de fuego (che vincerà a Cuba il premio Casa de Las Amèricas nel 1978), per decisione di Marcos si reca in Costa Rica per organizzare la rete dei rifugiati. Il 20 luglio 1979, dopo la vittoria della Rivoluzione Sandinista, riesce a rientrare a Managua dove le viene affidata la direzione della Televisione di stato. Nel 1990 pubblica il suo secondo romanzo Sofia dei presagi e, nel 1992, un racconto per bambini, La fabbrica delle farfalle. Gli altri romanzi, tradotti in varie lingue, sono: Waslala (1996), Il paese sotto la pelle (2000), La pergamena della seduzione (2005), L’infinito nel palmo della mano (2008). I suoi principali cinque libri di poesia sono oggi riuniti per il mercato europeo nel volume: El ojo de la mujer (Visor, 1992-2015).

Raúl Zurita è nato a Santiago (Cile) nel 1950, da madre italiana. Dopo gli studi liceali iniziò a studiare matematica all’università laureandosi in ingegneria civile, ma ben presto si dedicò completamente agli studi letterari. La sua opera è fortemente segnata dalla dittatura militare instaurata dopo il golpe dell’11 settembre 1973. Militante comunista, fu arrestato, torturato e detenuto a lungo. In seguito farà parte del gruppo CADA (Collettivo d’Azioni Artistiche) e parteciperà a diverse iniziative e performance pubbliche. Tra il 1979 e il 1994 scrive la trilogia Purgatorio (1979), Anteparaíso (1982) e La Vida Nueva (1994), dove attraversa i paesaggi più diversi: montagne, spiagge, fiumi, deserti. Nel 1989 riceve il premio Pablo Neruda. Si allontana dal Partito comunista e nel 1990 viene nominato addetto culturale presso l’ambasciata di Roma e più tardi, durante il governo di Eduardo Frei, entra al Ministero delle Opere Pubbliche e si dedica all’insegnamento universitario. Nel 2000 pubblica Poemas militantes e Sobre el amor y el sufrimiento; lo stesso anno riceve il Premio Nazionale di Letteratura del Cile e nel 2006 il Premio di Poesia “Josè Lezama Lima” per il libro INRI (2004). Nel 2006 pubblica Los Países Muertos e nel 2007 dà alle stampe, in Messico, il volume Las ciudades de agua e Cinco Fragmentos. Durante il 2008 continua a pubblicare parti della sua voluminosa opera inedita, Zurita, con la quale vuole chiudere il ciclo del Purgatorio.

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