07.04.2019-Flaminien|Bishop|Sjon

Palazzo Chiericati - 0re 18.00

Jean Flaminien (Francia)
A cura di Massimo Scrignoli 
Jacqueline Bishop
(Giamaica)
A cura di Michela Calderaro
Sjon
(Islanda)
A cura di Massimiliano Bampi

Musiche: Michele Calgaro (chitarra)
Evento in collaborazione con Incroci di Civiltà

Espressione nuova di una poesia pensante, meditativa, in divenire, Jean Flaminien, d’origine guascone, è nato a Aire-sur-l’Adour nelle Lande. Ha vissuto a lungo sulle rive dell’Adour e nella foresta, quindi in Marocco e nei Paesi Bassi. Nella sua ricerca, si sforza di perseguire un nuovo impegno spirituale della Poesia, nella trascendenza di una Terra (dove anche la Natura sia dispensatrice di Grazia) in fluida immanenza. Sulla poesia l’autore scrive: “La poesia. La quale, ebbrezza ed ascesi di ciò che è semplice, sorveglia il senso profondo della libertà mentale, autentico stimolo alla creazione; è lei che investiga e dell’ignoto si sovviene, combattendo l’assenza d’umanità, assaporando l’eterno che è in noi. Dalla sua solitudine, fragilità, indigenza nativa, dalla sua spontaneità – fonte di sorprendenti scorci psichici –, da lei, che si apre verso un tempo e uno spazio diverso; proprio da lei scaturisce il potere arcano e inflessibile di trasmettere valori indefiniti. In un silenzio scintillante. Presenza estrema e reale dell’unicità del vivente in pluralità inaudite, fin dall’origine dischiusa e a noi rivolta, giunta da dove?”. Presso Book Editore, nella traduzione di Marica Larocchi, ha pubblicato: Soste, fughe (2001), Graal portatile (2003), Pratiche di spossessamento (2005), L’acqua promessa (2009), Préserver la lumière (2011), poi raccolti nel volume L’infinitude – Finitezza e infinito (2012). I suoi libri più recenti, sempre per Book Editore, sono: L’uomo flottante (a cura di Antonio Rossi, 2016); L’altra terra (a cura di Marica Larocchi, 2018); Finitezza e infinito (a cura di Marica Larocchi, 2019). Attualmente vive in Spagna.

Jacqueline Bishop, professore associato presso New York University, è nata a Kingston, Giamaica. È poeta, scrittrice, fotografa, pittrice, cineasta e produttrice. Trasferitasi a New York, dove già viveva la madre, ha completato gli studi presso New York University (Creative Writing Dept). Ha fondato Calabash: A Journal of Caribbean Arts and Letters, una rivista che comprendeva nell’Advisory Board scrittori come George Lamming, Kamau Brathwaite, Wilson Harris e Paule Marshall. Ha anche fondato la società cinematografica indipendente Dyaspora Films. Ha scritto, diretto e prodotto documentari su artisti e scrittori. Da anni è responsabile del supplemento letterario domenicale del Jamaica Observer, “Bookends”, con articoli ed interviste. Ha pubblicato poesie, Fauna e Snapshots from Istanbul; un romanzo, The River’s Song; libri d’arte e fotografie; una serie di poesie e disegni, The Tempest Poems, che offre al pubblico una resa perfetta del legame tra le arti visive e la parola scritta; una raccolta di storie, saggi, interviste, The Gymnast and Other Positions. La sua ultima produzione artistica, By the Rivers of Babylon, è una mostra di quadri in cui esplora la relazione tra lo spazio e il tempo nei Caraibi. I lavori di Jacqueline Bishop ci portano in un viaggio di “estetica caraibica”: i suoi dipinti e i suoi scritti in continua conversazione tra loro, evidenziano la lotta dell’artista, divisa tra spazio e tempo, passato e presente, e la memoria è elemento sempre presente nelle sue opere.

Nato a Reykjavik nel 1962, Sjón è uno dei più noti scrittori d’Islanda. Tra i vari premi e riconoscimenti nella sua carriera, ha vinto il Nordic Council’s Literary Prize, l’equivalente del Man Booker Prize per i paesi nordici, per il romanzo The Blue Fox. Il romanzo From The Mouth of the Whale è stato tra i finalisti sia all’International IMPAC Dublin Literary Award sia all’Independent Foreign Fiction Prize. Il romanzo Moonstone – The Boy Who Never Was ha ottenuto l’Icelandic Literary Price. Il suo ultimo lavoro, CoDex 1962, un romanzo in tre libri, è stato pubblicato nel 2016 con grande ricezione di pubblico. I suoi romanzi sono stati tradotti in oltre trentaciqnue lingue. In qualità di poeta e scrittore di testi per canzoni, ha pubblicato nove libri, scritto quattro libretti d’opera e testi per vari musicisti. Nel 2001 è stato nominato all’Oscar per i suoi testi del film Dancer in the Dark. Tra i suoi maggiori titoli in poesia ricordiamo: Sýnir (Visioni, 1978); Madonna (1979); Birgitta (1979); Hvernig elskar maður hendur? (Come si fa fare l’amore con le mani?, 1981); Reiðhjól blinda mannsins (La bicicletta del cieco, 1982); Sjónhverfingabókin (Il libro delle illusioni, 1983); Oh, Isn’t It Wild? (1985); Leikfangakastalar (Castelli giocattolo, 1986); Ég man ekki eitthvað um skýin (C’è qualcosa che non ricordo delle nuvole, 1991); myrkar fígúrur (Figure oscure, 1998). È presidente del PEN Club d’Islanda. Vive a Reykjavik con la moglie e i suoi due figli.

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