04.05.2019 – Peyrou|Bajuk

Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari - ore 18.00

Mariano Peyrou (Spagna)
A cura di Alessandro Mistrorigo

Lidija Bajuk (Croazia)
A cura di Tvrtko Klaric

Musiche: Stanislav Kovačić (violoncello) & Lidija Bajuk (chitarra)


Mariano Peyrou
(1971) è sassofonista e laureato in Antropologia Sociale. Vive a Madrid, dove lavora come professore di Scrittura Creativa, Storia del Jazz ed Estetica della Musica. Si dedica anche alla traduzione. Ha pubblicato i seguenti libri di poesie: La voluntad de equilibrio (Fundación María del Villar, 2000); A veces transparente (Bartleby Editores, 2004); La sal (Pre-Textos, 2005); Estudio de lo visible (Pre-Textos, 2007); Temperatura voz (Pre-Textos, 2010); Niños enamorados (Pre-Textos, 2015); e El año del cangrejo (Pre-Textos, 2017). In Argentina sono state pubblicate due antologie della sua opera: De las cosas que caen (Bajo la luna, 2004) e La unidad del dos (EDUCC, 2004). Altre due antologie sono apparse rispettivamente in Colombia, La otra vida (Universidad EAFIT, 2015) e Portogallo, O discurso opcional obrigatório (Averno, 2009). Sono stati tradotti in italiano: Il Sale (Raffaelli Editore, 2010); Temperatura voce (Edizioni Fili d’Aquilone, 2013); e Bambini Innamorati (Edizioni Fili d’Aquilone, 2018). In Inghilterra è appena uscito The Year of the Crab per i tipi dell’editrice Shearsman. È anche autore di tre libri di narrativa: la raccolta di racconti La tristeza de las fiestas (Pre-Textos, 2014) e i romanzi De los otros (Sexto Piso, 2016) e Los nombres de las cosas (Sexto Piso, 2019).

Lidija Bajuk ha lavorato come insegnante e bibliotecaria nella sua città natale, Čakovec, nell’estremo nord della Croazia. Stabilitasi a Zagabria, ha iniziato la sua carriera professionistica, interessandosi alla musica tradizionale slava e croata, all’etnografia slava ed europea, alla mitologia, alla tradizione orale e all’etnoastronomia. Ha studiato Etnologia e Antropologia all’università, quindi ha iniziato a lavorare presso l’Istituto di Ricerca sull’Etnologia e il Folklore di Zagabria, conseguendo poi un dottorato nel campo della mitologia. Nella ex-Yugoslavia, si è esibita in concerti di John Mayall (1987) e Joan Baez (1989). Come una delle fondatrici della scena folk croata, ha pubblicato sette album musicali, sette libri di poesia, quattro libri in prosa e oltre sessanta articoli scientifici e specialistici. Collabora con associazioni ecologiche, umanitarie, educative e scientifiche, come anche con musicisti croati e internazionali. Ha curato e collaborato a diversi progetti musicali ed etnografici, tra cui la pagina web Virtual Traditional Music Museum of Međimurje, il Center for Non-Material Culture of Međimurje, la mostra About Croatian Traditional Music of Međimurje and Environs, e il VestaFesta – Festival of Women’s Traditional Music-Making in Vrpolje-Trilj. Ha anche co-firmato un film a tema etnografico, Grandmas’ Aprons (2012), e redatto la nomina perché i canti di Međimurje venissero inclusi nel registro dei Beni Culturali Intangibili della Croazia. Ha coordinato e scritto, per L’UNESCO, la scenografia del film Međimurska popevka/A Folksong from Međimurje.

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